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Disoccupati ben pagati


Continua-te così; con-tinua-te così. Sembra uno slogan degli anni 70. Eppure è vero, ne sono convinta. Se continua così la crisi (ma cos’è questa crisi, ma cos’è questa crisi?…altra canzone di qualche tempo fa) per l’Italia va proprio bene.
Sessanta giorni circa son passati dalle elezioni del 4 marzo e non si  vede via d’uscita. Chi ci perde? Chi ci guadagna? A mio avviso sono molti di più quelli che ci guadagnano. Ci perde l’Italia, dicono i ben pensanti. Senza governo non c’è crescita, non c’è innovazione, non c’è stabilità. 
La stabilità è l’ argomento politico forte che ha consentito alla Germania di comandare in Europa. I tedeschi litigano ma poi trovano un accordo nell’interesse nazionale. Hanno aggregato la Germania est all’ovest in meno di dieci anni. In Italia i politici litigano e basta. La questione meridionale, il divario nord sud è tal quale dal 1861, anzi negli ultimi anni la forbice si è allargata, si vedano ad esempio gli ultimi vergognosi dati sulla differente speranza di vita tra chi nasce al nord Italia e chi nasce al sud. Per non parlare dei dati sul Pil e disoccupazione.
A mio avviso non fa paura questa crisi perché la stabilità in Italia la sta assicurando il governo Gentiloni che, dopo 5 anni di governo stabile (Letta – Renzi - Gentiloni), rimane in carica per la normale amministrazione.  Deve fare il meno possibile ed anche questo, con tutta probabilità,  è un bene. I politici quando sono al potere, specialmente se quarantenni (adesso in pista i trentenni, che Dio ci aiuti),  di grande energia e poca esperienza, strafanno, col rischio di rovinare tutto. Vedasi Renzi che,  dopo aver governato non certo peggio dei suoi predecessori (per dirla come la penso:  i governi Letta, Renzi e Gentiloni sono stati “di gran lunga” i meno peggio dal 1994 ad oggi) si è messo in testa di modificare la Costituzione, ha indetto un referendum dopo immani battaglie e perdite di tempo in parlamento, e pur sapendo che gli elettori lo vivevano come il più antipatico, saccente e spaccone di tutti, lo ha fatto svolgere e  perso in maniera rovinosa. Da illuminista toscano qual è,  non si è reso conto di essere antipatico alla grande maggioranza degli elettori che, votando di pancia e non con la testa, lo hanno punito duramente. Renzi e i suoi hanno poi varato, in accordo con altri in parlamento,  la peggiore legge elettorale di sempre ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Ma perché il PD e gli altri partiti hanno fatto approvare una legge elettorale che privilegia le coalizioni ben sapendo come sarebbe andata a finire? Forse perché con la stessa legge si sono assicurati che deputati e senatori sarebbero stati selezionati dalle segreterie dei partiti e non dagli elettori,  col risultato di rendere l’Italia ingovernabile. Se queste erano le premesse  la conseguenza è che resta in campo il governo Gentiloni al “minimo vitale”. 
Nessuno pare sarà in grado di mantenere le promesse elettorali, dalla flat tax (in italiano:  tassa piatta) al reddito di cittadinanza,  in quanto non ci sono i soldi, schizzerebbe il debito pubblico, non si riuscirebbe a mantenere il deficit ai livelli chiesti dall’Europa. Allora, di che stiamo parlando? Avanti così il più a lungo possibile.  Poi, col tempo, una quadra si troverà.
Chi ci guadagna? Tanti, ma proprio tanti. A cominciare da giornali e televisioni. Talk show 24 ore su 24, rincorsa di notizie, primi piani devastanti (ma avete visto quanto sono brutti i 4 del PD quando escono dalle stanze del Presidente della Repubblica?), sempre più pubblicità e si vendono sempre più giornali. Ci guadagnano anche, e non è poco, tutte le persone che vivono sole,  i pensionati teledipendenti che hanno trovato la possibilità di passare il tempo e assaporare qualche ingenua emozione frammista ad  un po’ di tifo per gli uni o per gli altri.  
Ci guadagnano i parlamentari (950 tra deputati e senatori che sono stati 60 giorni senza poter far nulla) e sono costati ai contribuenti, calcolando un lordo di 15.000 euro al mese a parlamentare, circa 30 milioni di euro per restare disoccupati.  Disoccupati ben pagati.
Ma non disperiamo. Verrà il tempo che troveranno una quadra. Non si sa quale, non so certo quale. Ma una quadra si troverà. Credo nessuno, proprio nessuno, ha interesse ad andare di nuovo al voto. Siamo di fronte all’ennesima emergenza. L’emergenza istituzionale cui si può far fronte non certo con una ripetizione del voto basata sull’attuale legge elettorale.
Come suggerivo in miei precedenti articoli,  consiglio a tutti, ma principalmente ai parlamentari “disoccupati ben pagati”, di andarsi a leggere Machiavelli o anche solo qualche libro di storici che hanno scritto saggi  sui suoi scritti;  e non sono pochi, da Gennaro Sasso a Federico Chabod, alle riflessioni di Benedetto Croce e dello stesso Antonio Gramsci.
S’imparerebbe certo come la scienza politica può essere d’aiuto ad uscire da una fase di stallo. L’invito non vale per i politici che si rivolgono “alla pancia” degli elettori. Per costoro bisognerebbe ricominciare dalle elementari.
Per tutti vale una delle frasi più celebri di Machiavelli : “I politici vanno giudicati dalle mani e non dalle parole”.Lo scriveva 500 anni prima di “mani pulite”. Affermazione che viene da uno dei più grandi scienziati della politica.

Lucia Rosa Mari