Non è certo così. Ma perché non proporlo? Per ora ci limitiamo a dedicare alcuni pezzi che pubblicheremo, a partire da quello che segue, nel mese di dicembre, al tema della “bellezza”. Brani brevi, al solito, ripresi da autori più o meno noti, mostrando il nostro “punto di avvistamento” sulla bellezza ed invitando, quanti avessero voglia di farlo, a scriverci, indicarne altri, riflettere sul tema. Chiuderemo la breve rassegna con un brano inedito di Lucia. Dicembre è il mese di S. Lucia. È il mese in cui presenteremo, presso il liceo Vico, la quinta edizione del Premio Lucia Mastrodomenco che, quest’anno, riserva interessanti novità (NdR).
L’ora della Stella
È la storia, narrata con spontaneità e crudezza, da un anonimo scrittore, anch’esso parte della finzione letteraria, di una ragazza del sertao dell’Alagoas, una semplice dattilografa trapiantata a Rio de Janeiro. Macabéa è magra, denutrita, priva di ideali ma innocente come un giovane animale. È vergine, ama la coca cola e, “incompetente” com’è nelle cose della vita, finisce per innamorarsi di un operaio metallurgico che, per una personale follia quotidiana, ruba in fabbrica gli orologi dei colleghi e sogna di diventare deputato. Macabéa non rappresenta nulla per Olimpo (questo il nome del protagonista maschile): per lei il fato ha decretato non l’amore ma la morte che, annunciata già da una cartomante, giunge attraverso un incidente stradale. Ecco è scoccata l’ora finale, “l’ora della gloria”, in cui anche una nullità come Macabéa, può trasformarsi in “una smagliante stella del cinema” come Marilyn Monroe”. Può divenire bella come Marilyn Monroe.
Dalla quarta di copertina di “L’Ora della Stella” di Clarice Lispector (Feltrinelli – 1989)