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15 agosto. Assunzione di Maria e ferragosto

 
Una festa dai due significati. Quello religioso: in Italia si festeggia l’Assunzione di Maria, l’ascesa al cielo della Vergine Maria, con l’anima e con il corpo. Una festa religiosa quindi, solenne ed imponente, che celebra il giorno in cui la madre di Cristo, è Assunta in cielo. Maria, donna e madre, amata dai cristiani ma anche da tantissimi non credenti.
Quello laico: ferragosto, festa nazionale in Italia che viene celebrata con vari festeggiamenti e tradizioni, spesso legale a gite, viaggi, mare, monti.
Ho sempre trovato caotico e ripetitivo il ferragosto laico. Quest’anno, come al solito, le due settimane centrali d’agosto, più che un periodo di ferie (obbligate) e riposo, per tanti, saranno un periodo di trasferimento dal caos cittadino al caos dei luoghi tipici delle vacanze. Ma, tant’è!
Ai nostri lettori, nel giorno di ferragosto, proponiamo la lettura del libro di Antonio Tabucchi “Sogni di sogni” (Sellerio 2023)
Antonio Tabucchi nella nota al suo libro “Sogni di sogni” scrive: “Mi ha spesso assalito il desiderio di conoscere i sogni degli artisti che ho amato.  Purtroppo quelli di cui parlo nel libro non ci hanno lasciato i percorsi notturni del loro spirito. La tentazione di rimediare in qualche modo è grande, chiamando la letteratura a supplire a ciò che è andato perduto….
Ne riportiamo alcuni tratti. Ecco il supposto sogno di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. 
(RL)
 
“La notte del primo gennaio del 1599, mentre si trovava nel letto di una prostituta, Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, pittore e uomo iracondo, sognò che Dio lo visitava. Dio lo visitava attraverso il Cristo e puntava il dito su di lui. Michelangelo era in una taverna e stava giocando di denaro. I suoi compagni erano dei furfanti e qualcuno era ubriaco. E lui, lui non eera Michelangelo Merisi, il pittore celebre, ma un avventore qualsiasi, un malandrino. Quando Dio lo visitò stava bestemmiando e rideva. Tu, disse senza dire il dito del Cristo. Io, chiese con stupore Michelangelo Merisi, io non sono un santo per vocazione, sono solo un peccatore; non posso essere scelto.
Ma il volto del Cristo era inflessibile, senza scampo. E la sua mano tesa non lasciava spazio a nessun dubbio.
Miclelangelo Merisi abbassò la testa e guardò il denaro sul tavolo. Ho stuprato, disse, ho ucciso, sono un uomo con le mani lorde di sangue.
Il garzone dell’osteria arrivò portando fagioli e vino. Michelangelo Merisi si mise a magiare e a bere. Tutti erano immobili vicino a lui, solo lui muoveva le mani e la bocca come un fantasma. Anche il Cristo era immobile e tendeva la sua mano immobile con il dito puntato. Michelangelo Merisi si alzò e lo seguì. Sbucarono in un vicolo sudicio e Michelangelo Merisi si mise a urinare in un canto tutto il vino che aveva bevuto quella sera.
Dio perché mi cerchi? chiese Michelangelo Merisi al Cristo. Il figlio dell’uomo lo guardò senza rispondere. Passeggiarono lungo il vicolo e sbucarono in una piazza. La piazza era deserta.
Sono triste, disse Michelangelo Merisi. Il Cristo lo guardò e non rispose. Si sedette su una panchina di pietra e si tolse i sandali. Si massaggiò i piedi e disse: sono stanco, sono venuto a piedi dalla Palestina per cercarti.
Michelangelo Merisi stava vomitando appoggiato al muro di un cantone. Ma io sono un peccatore, gridò, non devi cercarmi.
Il Cristo si avvicinò e gli toccò un braccio. Io ti ho fatto pittore, disse, e da te voglio un dipinto, dopo puoi seguire la strada del tuo destino.
Michelangelo Merisi si pulì la bocca e chiese: quale dipinto?
La visita che ti ho fatto stasera nella taverna, solo che tu sarai Matteo.
D’accordo, disse Michelangelo Merisi, lo farò. E si girò nel letto. E in quel momento la prostituta lo abbracciò russando”.